Continua il nostro appuntamento mensile alla scoperta delle mamme in carriera italiane e oggi, dopo una bella colazione, sono pronta per presentarvi una nuova realtà “woman power” 😉
Oggi voglio farvi conoscere Stefania e Chiara di Boo-Lab. Loro sono milanesi, simili per sensibilità e formazione, e hanno condiviso da subito un sogno comune unendo le proprie abilità e conoscenze per realizzare una nuova linea di moda bambini.
Con i bambini hanno trascorso interi pomeriggi osservandoli tra disegni improbabili e curiosi travestimenti ed è proprio dal loro modo fantasioso di esprimere il mondo che li circonda, che hanno preso spunto per realizzare questo progetto.
Con un sapore nostalgico ed emotivo ma assolutamente contemporaneo, hanno realizzato una linea di abbigliamento rigorosamente made in Italy. Al momento solo Stefania è mamma di una bella “squadra di bambini” mentre Chiara, al momento, si diletta nel fare la “zia” e spera di diventare mamma molto presto!
1• Stefania, qual è la tua situazione attuale: cosa fai e quanti anni hanno i tuoi figli?
Mi occupo quotidianamente sia della mia numerosa famiglia che della mia attività di stilista/designer nell’ufficio stile creato con Chiara, appositamente a “Km zero” da casa e dai numerosi impegni dei miei quattro figli… Edoardo, un ragazzino di 14 anni… Lavinia, una bambina di 10… e, per finire, Isabella&Orlando… due gemellini di 5 anni!!!
2• Quando e perché hai deciso di metterti in gioco intraprendendo un’attività in proprio? Prima o dopo essere diventata mamma?
Ed è proprio a questo proposito, soprattutto dopo il magico arrivo a sorpresa dei twins, che ho scelto di intraprendere un’attività in proprio. Per quanto impegnativa, con un pizzico di organizzazione e condivisione con le persone giuste, mi lascia più spazio di qualsiasi altra esperienza lavorativa per dedicarmi a loro e per “correre da loro” se necessario.
3• Come ti sei organizzata tra casa e lavoro?
Per dare il meglio in entrambi i contesti mi dedico al progetto boo-lab nella fascia oraria tra le 9.00 e le 17.00, riesco così a concentrarmi al meglio sul lavoro senza perdere i contatti con il resto della famiglia. Due nonne eccezionali ed una tata speciale ci aiutano nei momenti più caotici.
4• Di cosa ti occupi?
Seguo con Chiara la progettazione delle nostre collezioni, dall’ abbigliamento ai giochi . Una volta deciso il tema della nostra collezione, quel magico filo rosso che legherà tutti gli elementi tra di loro, disegniamo i nostri capi e ne seguiamo tutti i passaggi dalla realizzazione alla decorazione.
5• Quando si sceglie di combinare maternità e carriera è ovvio che i sacrifici sono inevitabili. Quali compromessi hai dovuto o devi accettare?
Per una mamma che vuole occuparsi dei suoi figli, essere una “mamma presente” e non smettere di lavorare è davvero difficile non scendere a compromessi. Credo però fortemente che ognuna di noi abbia bisogno di un piccolo spazio all’interno del quale esprimere la propria personalità e le proprie abilità, che vanno oltre qualsiasi altro ruolo e che ci permettono di sentirci “vive”. Anni fa ho deciso che non avrei mai più sottratto attenzioni alla mia famiglia per lavorare 12 ore al giorno per aziende che, seppur importanti ed appaganti, rimangono aziende. Sembrava un’ enorme rinuncia ma è diventata un’ occasione per riflettere su me stessa. Ho a lungo sognato uno studio mio dove poter ospitare i miei figli dopo la scuola per un the insieme o per lo svolgimento dei compiti. Quel sogno si è realizzato.
6• Qual’è la tua giornata tipo?
Mi piace moltissimo “colazionare” con tutti anche se non sempre è possibile perché spesso la sveglia suona a diversi orari (per le diverse uscite da casa)… con l’aiuto dei più piccoli sistemo il caos lasciato dai grandi e con qualche minuto di ritardo “sulla tabella di marcia” accompagno sempre i più piccoli alla scuola materna (per i più grandi fortunatamente ci pensano o il nonno o il papà). Dalle 9.00 (circa) alle 17.00 (sempre circa) mi dedico al mio lavoro. Pace e caos creativo animano queste ore della giornata trascorsa in studio, con Chiara. A seguire, una volta “recuperati” tutti i “pezzettini” tra scuola/nonne/attività, supportata dalla magica tata, torno alla base (casa). Qui inizia la parte più esplosiva della giornata… tutti (e sono tanti) hanno qualcosa da raccontare e giustamente vogliono essere ascoltati. Arriva anche il papà, il caos aumenta e sciovoliamo velocemente sulla cena con aiuti e collaborazioni varie, sia per apparecchiare che per cucinare, vi lascio immaginare il traffico della cucina… la successiva sistemazione della stessa e poi… finalmente… dopo bagni e bagnetti, docce e doccioni, tutti a nanna! Attorno il silenzio, insolito e preziosissimo. Qualsiasi sia l’ora, prima di addormentarmi, passo da ognuno di loro per un bacio sulle guance morbide e per rimboccare le coperte.
7• Quali sono i tuoi progetti per il futuro?
Spero di mantenere questo equilibrio tra la mamma e la creativa che abitano in me, spero di poter godere a lungo del caos della mia cucina verso sera e, con il cuore, mi auguro che il progetto boo-lab cresca e venga apprezzato per la sua unicità da tutte le mamme e non solo.
8• Sono profondamente ammirata nel vedere quanto amore ed entusiasmo metti nella vita e nel lavoro. Come trovi la forza per fare tutto?
Grazie di cuore per l’ ammirazione… Penso che sia proprio l’ amore a darmi forza, riesco a darne tanto perché è tanto quello che ricevo. Nei momenti più difficili penso alle mie due nonne, entrambe mamme di quattro figli, penso che fosse scritto da qualche parte… qualcuno doveva mantenere la tradizione e come loro “ce la posso fare”! … Nella sfera lavorativa sono certa che l’ entusiasmo e l’ energia siano frutto della passione per ciò che io e Chiara abbiamo creato nel nostro piccolo, progettare per il mondo dei bambini è davvero interessante.
9• L’Italia non è certo il paese che supporta ed incentiva le nuove attività imprenditoriali, voi come ci siete riuscite?
Purtroppo confermo, noi ci siamo riuscite “credendoci”. Non è semplice, spesso si parla solo di costi ma veder realizzato il proprio progetto online e davvero appagante.
10• Se doveste dare un consiglio alle mamme che vogliono provarci, cosa gli direste?
Sia io che Chiara diremmo a ciascuna di loro di crederci, di valutare il tutto e progettarlo in ogni suo aspetto, dalla cosa che sembra più banale a quella più complessa. Il resto dovrebbe arrivare con l’impegno costante ed un pizzico di fortuna…