L’estate e le vacanze sono ormai un lontano ricordo. Dopo circa un mesetto dall’inizio della scuola potremmo tirare le prime somme.
Come si sono inseriti i nostri bambini? Hanno legato con qualche nuovo compagno? Come sono le insegnanti? Che tipo di rapporto dovrebbe esserci tra noi e loro?
Vediamo cosa ci consiglia la psicologa…
“Rosaspina è la mamma di Fauna, una bambina di terza elementare molto arrabbiata con la sua insegnante perchè gli da sempre i compiti di punizione. Mi dice che ormai non va più a parlare con l’insegnante perchè tutte le volte litigano poiché non ritiene giusto il suo metodo educativo”
“Gastone è un bimbo di 5 anni, a scuola ha due maestre, quando c’è la prima va a scuola molto volentieri, con la seconda piange tutto il giorno. La madre è entusiasta della prima e con la seconda entra spesso il conflitto.”
Fin dai primi giorni di scuola è importante creare una buona sintonia tra genitori ed insegnanti poiché una relazione responsabile tra le figure è indispensabile anche per i bambini facendo loro intraprendere un nuovo anno scolastico nel migliore dei modi. Sia i bambini della materna sia i più grandi delle elementari infatti, potranno trarre un gran beneficio se, tra le persone per loro più importanti, si viene a creare la corretta complicità. Un modello efficace di rapporto genitori-insegnanti è quello che prevede una collaborazione positiva tra scuola e famiglia per la quale non si fanno le stesse cose due volte, ma si agisce coerentemente ognuno nel proprio ambito rafforzando così a casa quanto le insegnanti propongono a scuola, e a scuola l’educazione familiare. I genitori dovrebbero ricoprire la posizione di “partner” nella realizzazione dell’offerta formativa proposta dalla scuola, la quale, “pensando alla famiglia” dovrebbe riconoscerne ufficialmente il ruolo genitoriale specificando quando e come viene ad essa chiesto di operare, cooperare o collaborare.
È attraverso un equilibrato rapporto genitori-insegnanti fondato sulla collaborazione che è possibile porre fine alla diffidenza reciproca che spesso contraddistingue la loro relazione, tentando di incolparsi l’un l’altro degli eventuali insuccessi o disagi scolastici dei bambini.
Il rapporto genitori-insegnanti si potrebbe definire di tipo proporzionale poiché tanto più la loro relazione è ottimale, tanto più ottimale sarà la riuscita scolastica dei minori, dal momento che sviluppo cognitivo e comportamentale vanno di pari passo. Scuola e famiglia svolgono due ruoli di corresponsabilità. In un rapporto di reciprocità, tendendo in modo diverso al raggiungimento di un unico scopo: l’educazione del piccolo. Ciò però non garantisce che tra famiglia e scuola ci sia sempre un rapporto idilliaco, infatti esso va continuamente costruito mediante un costante lavoro di confronto, dialogo e negoziazione e affinché il rapporto tra genitori ed insegnanti funzioni al meglio occorre che entrambe le parti abbiano ben chiara l’idea che l’una ha bisogno dell’altra.
Cosa può fare un genitore per cercare di avere un rapporto “armonico” con l’insegnante per il bene del suo piccolo?
. Innanzitutto sarà necessario conoscere l’insegnante e lo si può fare richiedendo un colloquio individuale anche di solo 10 minuti: questa può essere l’occasione per parlare dei lati positivi del nostro bimbo e delle eventuali criticità presenti in famiglia. Il compito del genitore è quello di cercare di essere il più obiettivo possibile nel presentare il proprio figlio: questo permetterà all’insegnante di comprendere meglio e di rapportarsi con lui nella maniera più adeguata. Dall’altra parte, dinsegnante possiamo raccogliere le sue prime impressioni ed informazioni su come nostro figlio si relaziona con i compagni di classe e con gli adulti in un contesto diverso da quello casalingo e di gioco. Queste prime informazioni indirizzeranno la costruzione del legame tra alunno ed insegnate in modo positivo per l’apprendimento. Cerchiamo di fare questo incontrando tutti gli insegnanti che prenderanno parte alla didattica nel corso dell’anno scolastico.
. Quasi tutti i bambini, sia all’inizio sia nel corso dell’anno, avranno un momento in cui verranno a lamentarsi sostenendo di essere non ben accettati o semplicemente ammettendo che, a loro, l’insegnante non piace. Il vostro bambino può pensare di essere trattato ingiustamente oppure che ha ricevuto un voto basso non meritato. É naturale per voi vedere subito il dispiacere sul suo volto ma, prima di correre dall’insegnante a chiedere spiegazioni, bisogna assicurarsi di avere una chiara comprensione della storia dal punto di vista del vostro bambino. Chiedete sempre esempi concreti senza mostrarvi apertamente in sua difesa. In questi casi, aver strutturato una buona relazione con l’insegnante vi consente di verificare obiettivamente come stanno le cose ed essere sempre aggiornate non solo sul profitto scolastico ma anche sul modo di reagire del vostro ragazzo agli imprevisti negativi.
. Proviamo ad organizzare una merenda insieme agli altri genitori con la partecipazione dell’insegnate, è utile per familiarizzare meglio e far sentire all’insegnate che abbiamo realmente fiducia in lei. Ovviamente è questo un modo per farla sentire ben accolta da noi mettendola nella condizione ottimale di fare il suo lavoro su tutti i bambini nella maniera migliore possibile.
Questi sono alcuni consigli utili che non rappresentano la “Bibbia” per ottenere un buon rapporto con l’insegnante dei nostri figli! Tanti possono essere i modi poiché tante sono le personalità in gioco. L’unica cosa che conta è fare del proprio meglio per permettere al nostro bimbo di vivere il rapporto tra scuola- famiglia nella maniera più serena possibile.