Le mamme sono tutte speciali ma alcune lo sono ancora di più. Antonella è mamma di una bambina nata con una rara malformazione congenita e come Valeria (altra mamma che vi ho presentato qualche tempo fa), è riuscita a trasformare una difficoltà in un’opportunità di crescita, riuscendo, dalle esigenze ospedaliere della sua piccola, a creare un progetto di abbigliamento innovativo. Zàcchete è il body per bambini senza bottoncini metallici e senza taglia, infatti cresce con il bambino!
1• Qual’è la tua situazione attuale: cosa fai e quanti anni hanno i tuoi figli?
Sono architetto e mamma di due bambini di 8 e di 4 anni.
2• Raccontaci un po’ di Zacchète. Quando e perché hai deciso di metterti in gioco con un progetto tutto tuo?
Zàcchete è un progetto nato per necessità ed ideato per far fronte alle esigenze mediche della mia secondogenita. Dovendo sottoporsi a ripetute RM durante le quali non poteva utilizzare metallo, ho cercato in commercio intimo ed indumenti senza clip in metallo. Non trovandoli ho semplicemente pensato di ovviare al problema eliminando gli automatici e cucendo al loro posto un pezzetto di velcro. Il risultato iniziale non era molto convincente ma, insieme a mia madre che è sarta, ho cominciato a studiare una soluzione che sfruttasse anche le altre potenzialità del velcro.
3• Come sei riuscita a dare forma al tuo progetto?
Il fatto di essere progettista credo mi abbia aiutato molto. Il saper cercare una soluzione tecnica adeguata a diversi problemi è stato fondamentale nella mia ricerca e nella costruzione del progetto. Ho affrontato temi molto differenti dal mio essere ‘progettista’ ma il modo di affrontarli è sempre il medesimo: capire a fondo una necessità ed affrontarla con mente aperta e flessibile. Questo mi è servito in tutti i passaggi del progetto, dal deposito del brevetto, alla costruzione della campagna di crowdfunding, alla realizzazione della prima ‘capsule’.
4• Hai un progetto tutto tuo ma non hai rinunciato al tuo lavoro principale di architetto… Come ti sei organizzata tra casa e lavoro?
La routine e l’organizzazione quotidiana , per quanto mi riguarda, è forse stata la parte più difficile di tutto questo progetto. Dedico una parte della mia giornata al lavoro da mamma ed una parte al lavoro da professionista che si divide secondo necessità tra le mie differenti attività.
Da quando i bambini sono un po’ più grandi e la mia secondogenita ha meno necessità mediche è più semplice riuscire a dedicarmi al lavoro professionale con più continuità.
5• Quanto tempo dedichi al tuo progetto ogni giorno? Raccontaci una tua giornata tipo…
Ore 7.00 sveglia, colazione, preparazione ed accompagnamento dei bambini a scuola.
Ore 9.00/9.30 riesco ad arrivare in ufficio e a cominciare la mia giornata lavorativa ufficiale tra telefonate, progettazione, programmazione, riunioni, alternando secondo necessità il lavoro di architetto a quello dedicato a Zàcchete.
Ore 16.30/17.00 vado a prendere i bambini a scuola e mi dedico a loro.
Ore 19.30 cena.
Ore 21.30 dopo lavaggio dentini, ‘impigiamamento’ e letture della buona notte metto i bambini nanna
e mi dedico per qualche ora a me stessa.
6• Quanto è importante per te la famiglia? A cosa sei disposta a rinunciare per essa?
Ho voluto fortemente una famiglia e sono felice di essere riuscita in questa impresa. Per me è molto importante riuscire a dedicare costantemente parte del mio tempo ai miei figli, ne sono contenta e mi piace. Non mi piace però pensare che sto rinunciando a qualcosa per loro. Per questo motivo dedico sempre del tempo anche a me, alle uscite con le amiche, al cinema ed al teatro. Stare bene con me mi permette di stare bene anche con gli altri.
7• Zacchète non è solo il nome del tuo progetto ma anche dell’unico prodotto attualmente in produzione della tua linea… Una scelta o solo un punto di partenza?
In testa c’è un’intera collezione, non solo body ma anche altri capi, in altri colori e modelli. In principio il progetto è nato immaginando vari disegni e grafiche però per poter cominciare ho dovuto semplificare e concentrarmi sull’essenza del progetto allontanandomi dalle prime spinte creative. Ma ho una gran voglia di disegnare tutto quanto ancora non sono riuscita a fare e presto vorrei concentrarmi su una nuova linea ‘moda’.
8• Quali progetti hai per il futuro? Come ti vedi tra 10 anni?
Mi piacerebbe vedere crescere Zàcchete come un terzo figlio: forte sano ed indipendente e che a 10 anni abbia la sua autonomia 🙂
9• Quale consiglio daresti a tutte quelle mamme che vorrebbero provare a mettersi in gioco?
Credere in se stesse e provare a farlo…male che vada si prova, si sbaglia e si può sempre cambiare rotta!